Today a Woman Gave Birth to the First Robot

Marcello Jori


English Version

C’era un artista italiano che mi attraeva perché veniva da Klee e perché era tecnicamente perfetto. Realizzava certi incantevoli intrichi di linee più complicati del labirinto del Minotauro e diceva di farli a mano. Si chiamava Corrado Cagli. Da adolescente, restavo incantato a cercare di capire come li facesse e non ci sono mai riuscito. Lo amavo perché era uno sperimentatore seriale. Anche le maschere africane nelle sue mani diventavano personaggi di guerre stellari.
L’artista che amo di più nella vita resta ancora Paul Klee perché ha salvato l’arte concettuale dal pericolo della troppa chiarezza. L’ha immersa nelle oscurità misteriose dell’acquerello e chi provasse a spiegarla, a trovarne un inizio e una fine non ci riuscirebbe. Klee è uno scienziato della poesia che mescola Leonardo da Vinci con Mago Merlino. Per quanto sperimenti pozioni e formule il risultato è sempre lei: la pittura che non si spiega.
Tabarelli sembrerebbe spiegabile e invece no. Si è travestito da scienziato. Lavora giorno e notte con la piratesca intenzione di conquistare un’arte che si farà da sola, senza lavorare. E lui starà felice a guardare e vivere di rendita. Estetica, s’intende. Non è vero, è solo un depistaggio contemporaneo.
Patrick Tabarelli costruisce macchine e fa calcoli astronomici per arrivare all’inspiegabile mistero di un solo canto: quello che non si può calcolare: l’incanto.